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ISMENE
ISMENE

Durata: 90 min

Lingua: Italiano

Con: Flavia Pezzo E Massimo Bevilacqua

ISMENE

di Ghiannis Ritsos
traduzione Nicola Crocetti
con Flavia Pezzo e Massimo Bevilacqua
regia di Fulvio Cauteruccio
assistente alla regia Alessio Martinoli
scenografia Alice Leonini

Ismene è uno dei 17 monologhi drammatici contenuti in Quarta dimensione, il capolavoro del grande poeta greco Ghiannis Ritsos. Fulvio Cauteruccio dirige un’opera che parte dal mito greco e arriva alle viscere della contemporaneità. Ismene, interpretata da Flavia Pezzo, è la quarta figlia di Edipo, figura evanescente e personaggio secondario nel mito, sorella della celebre Antigone. Rimasta ai margini della notorietà della famiglia di origine segnata dall’orrore, la protagonista denuncia uno ad uno i congiunti ed il contesto che ha
determinato la rovina nella quale è precipitata. Fulvio Cauteruccio nella sua regia unisce la parola con la musica di grandi artisti, dai Depeche Mode ai CCCP e CSI, da Johnny Cash a Edith Piaf e Nancy Sinatra, in un lavoro che diviene una sorta di Opera Rock dove le sonorità di chitarre e sintetizzatori si intersecano con le parole più antiche e universali del mondo.

90 min

Lingua: Italiano

Con: Flavia Pezzo E Massimo Bevilacqua

ISMENE

di Ghiannis Ritsos
traduzione Nicola Crocetti
con Flavia Pezzo e Massimo Bevilacqua
regia di Fulvio Cauteruccio
assistente alla regia Alessio Martinoli
scenografia Alice Leonini

Ismene è uno dei 17 monologhi drammatici contenuti in Quarta dimensione, il capolavoro del grande poeta greco Ghiannis Ritsos. Fulvio Cauteruccio dirige un’opera che parte dal mito greco e arriva alle viscere della contemporaneità. Ismene, interpretata da Flavia Pezzo, è la quarta figlia di Edipo, figura evanescente e personaggio secondario nel mito, sorella della celebre Antigone. Rimasta ai margini della notorietà della famiglia di origine segnata dall’orrore, la protagonista denuncia uno ad uno i congiunti ed il contesto che ha
determinato la rovina nella quale è precipitata. Fulvio Cauteruccio nella sua regia unisce la parola con la musica di grandi artisti, dai Depeche Mode ai CCCP e CSI, da Johnny Cash a Edith Piaf e Nancy Sinatra, in un lavoro che diviene una sorta di Opera Rock dove le sonorità di chitarre e sintetizzatori si intersecano con le parole più antiche e universali del mondo.
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